Come piantare il coriandolo nel tuo giardino? (E come usarlo)

Di fronte alla mania vengono proposte alcune varietà ancora poco numerose e non sempre diffuse. Come “Delfino” (sin. “Coriandoli”) con foglie che ricordano le felci, o “Limone”, ritenuto più sottile. Il “Morrocco” è consigliato per i suoi semi più piccoli e più piccanti. Per quanto riguarda “Microcarpum”, dovrete andarlo a cercare in Russia (non il periodo migliore…) o in Europa Centrale durante i prossimi viaggi.

Dottore del coriandolo
Le sue principali virtù, negli usi interni, sono digestive, aperitive e carminative. Calma anche la diarrea e i suoi spasmi, dovuti principalmente ai semi. È ricco di vitamina K, ma è opportuno consumarlo in quantità eccessiva per tenerne conto in caso di cure anticoagulanti. Per uso esterno, il suo olio è un buon rilassante muscolare, la sua ricchezza di linalolo, dal gradevole odore fresco, lo rende un battericida, un antimicotico, ma anche un ansiolitico, un calmante e un sedativo.

Coriandolo in cucina
È impensabile fare a meno del coriandolo nella cucina mediterranea. Cosa sarebbero senza di essa la chorba, la deliziosa zuppa algerina, l’insalata tunisina méchouia o le tante tajine marocchine? Come molte erbe aromatiche dalle foglie larghe e verdi, deve essere utilizzato tritato finemente e aggiunto ai piatti caldi all’ultimo momento, perché le sue qualità gustative si deteriorano con il calore. È meglio preferire il consumo di foglie fresche o essiccate, oppure di cereali macinati, evitando però la conservazione in celle frigorifere, poiché non sopporta bene lo scongelamento.

L’altro modo per utilizzare e conservare il coriandolo è sceglierne i semi. Sono utilizzati in molte miscele di spezie orientali, curry, garam massala, ras-el-hanout… presenti nel cous cous, tagine, curry, ripieni, polpette, kofta, ecc. Vengono usati con parsimonia in alcuni dolci orientali, torte, pan di zenzero o per aromatizzare la frutta sciroppata.

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